Storia degli gnomi
Nel 1194 nasceva a Jesi Federico II di Svevia (stupor mundi) - In occasione della nascita venne costruito il castello di Rocca Priora , posto sulla costa del mare Adriatico , per difendere i villaggi della zona dalle incursioni dei pirati saraceni.
A quell'epoca questo territorio, che dalla valle del fiume Esino protendeva verso la catena montuosa dell' Appennino, era selvaggio e per la maggior parte ricoperto di foreste popolate di ogni sorta di animali predatori e briganti.
Qualcuno racconta che fu in quel periodo del Medio Evo che si cominciò ad avere notizie di una popolazione di strane creature la cui origine e provenienza erano totalmente ignote ed avvolte nel mistero. La coincidenza tra la loro “comparsa” e l'evento imperiale potrebbe indurre a credere ad una provenienza germanica connessa alla figura del futuro imperatore; erano forse tutori dell’ illustre neonato? L'unica cosa di cui si aveva notizia certa era la loro bruttezza.
Essi erano consapevoli di questo e dunque si nascondevano nel fitto della selva, particolarmente schivi degli uomini dei villaggi i quali, dal canto loro, temevano che ad un aspetto così brutto corrispondesse un animo malvagio.
Era invece esattamente il contrario; questi gnomi erano solamente molto timidi a causa del loro aspetto e possedevano una natura sensibile, nobile e gentile, particolarmente incline all'amore verso ogni creatura vivente, fosse essa uomo, animale o pianta.
Di questo cominciarono a darne notizia alcuni viandanti che , dai borghi montani , attraversavano quei luoghi per recarsi a commerciare nel villaggio costiero presso il grande e antico maniero di Rocca Priora. Narravano dunque di inaspettato aiuto e protezione ricevuti da questi esseri che, dando prova di sconosciuti poteri, prestarono loro soccorso e protezione da belve e tagliagola e li trassero dalle difficoltà nei punti più pericolosi del cammino.
Col tempo, i sempre più numerosi racconti dei viaggiatori indussero gli abitanti dei villaggi vicini a ricredersi dai loro timori, inducendoli ad accettare volentieri , anche nelle loro case, questi esseri così brutti. ma così gentili, nella convinzione che la loro presenza li avrebbe aiutati anche in quel nel cammino ben più difficile che è la vita.
Nel ‘500 e ‘600 alcune Corti li accolsero a palazzo. I signori di Mantova, i Gonzaga, costruirono per loro e per le loro famiglie un’ala del palazzo ducale, a loro dimensione, anche con una piccola chiesetta (quasi una casa delle bambole, visto che normalmente erano di piccola statura e qui chiamati nani).. Gli appartamenti dei nani, ancora oggi sono visitabili a Mantova nel Palazzo Ducale di San Giorgio in piazza Sordello.
Qui gli gnomi erano tenuti in grande considerazione, ritenuti portatori di fortuna, vestiti con abiti regali, partecipavano alla vita di Corte e spesso erano riportati anche in quadri di pittori dell’epoca rinascimentale, quasi come membri della famiglia; anche l’illustre Mantegna ne ha ritratto uno con la loro protettrice, la Duchessa Isabella d’Este. Molte poesie popolari e stornelli ne narrano diverse storie. Anche la famosa opera lirica Rigoletto , con personaggi legati ai Gonzaga della Corte di Mantova, fa riferimento ad uno di loro.
I maldicenti dicevano che i Gonzaga li usassero anche come spie, visto che nei muri del palazzo esistono cunicoli stretti e nascosti, con passaggi segreti che solo gli gnomi potevano percorrere e che portavano dai loro appartamenti alle pareti delle stanze degli ospiti.
Al tempo d'oggi lo gnomo nella nostra casa sta a rappresentare la generosità , l'amore per gli altri uomini e per la natura e, apportatore di serenità, contribuisce a tenere lontana la malvagità .
Noi oggi li ricordiamo vestiti con l’abbigliamento delle diverse epoche, dall’inizio quando abitavano nei boschi e di seguito nelle case del Medio Evo, alle corti del Rinascimento e del ‘700; ma dobbiamo sempre considerarli protettori della famiglia e della salute e portatori di fortuna.